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Come gestire incontinenza e igiene in estate

Quando arriva l’estate è sempre piacevole godersi il bel tempo rilassandosi in giardino o in terrazzo. Questo periodo però può risultare difficile per chi soffre di incontinenza, perché richiede una routine rigida e l’adozione di precauzioni per restare ben idratati e gestire di perdite di urina.
Innanzitutto devi sapere che non capita solo a te: il 3%-17% delle donne e il 3%-11% degli uomini soffre di incontinenza da moderate a grave.[1] Noi di Serenity vogliamo aiutarti a trovare la tranquillità dentro e attorno a te e per questo abbiamo raccolto i nostri migliori consigli per gestire l’incontinenza e l’igiene in estate.

1. Mangia bene e bevi molta acqua

Con l’estate arrivano le temperature elevate e le grigliate in compagnia, quindi mangiare e bere bene può risultare più difficile. Tuttavia, evitare alcuni cibi come caffeina e alcol potrebbe aiutarti a migliorare la salute della tua vescica. Puoi saperne di più consultando l’articolo del nostro blog su come cambiare la propria dieta in caso di incontinenza.

Per quanto riguarda l’acqua, non pensare di ridurne l’assunzione. È importante restare idratati, specialmente quando fa caldo, perché se bevi di meno, la tua vescica iperattiva si abitua a quantità inferiori di liquido e dovrai andare in bagno più spesso.[2]

Mangia molta frutta e verdura. Alcuni frutti, come i mirtilli e le banane, sono ideali per la salute della vescica[3], mentre altri, come l’anguria, ti aiutano a mantenere l’idratazione necessaria in estate.

2. Prova gli esercizi per il pavimento pelvico

Se temi che in estate la tua vescica non regga l’attività fisica extra o le passeggiate quotidiane, puoi prepararti facendo degli esercizi per il pavimento pelvico; sono molto utili per rafforzare i muscoli del pavimento pelvico, fondamentali per ridurre gli effetti di una vescica iperattiva.[4] Puoi trovare maggiori informazioni sul rafforzamento del pavimento pelvico qui.

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Vogliamo aiutarti a trovare la tranquillità dentro e attorno a te

3. Mantieni un’igiene ottimale

Se soffri di incontinenza, corri già un maggior rischio di infezione alle vie urinarie.[5] Anche il nuoto aumenta le possibilità di contrarre un’infezione urinaria[6], quindi assicurati di mantenere un’igiene intima adeguata: cambia regolarmente la biancheria/i prodotti per l’igiene e non aspettare troppo prima di andare al bagno.

Se stai pensando di modificare la tua alimentazione o se per qualche motivo ti sembra che il tuo stato di incontinenza stia peggiorando, Serenity ti consiglia per prima cosa di consultare il tuo medico di base o uno specialista.


Fonti

[1] “The Prevalence of Urinary Incontinence”, Victor W Nitti, 2001

[2] “6 expert tips for managing bladder weakness on the go”, Alison Lynch, 20 June 2018

[3] [Come creare un'alimentazione adatta alla vescica iperattiva], Corey Whelan, n.d.

[4] “What are pelvic floor exercises?”, NHS, 30 April 2017

[5] “Urinary incontinence”, Mayo Clinic, n.d.

[6] “Take steps to avoid a UTI this summer”, Urology Care Foundation, 13 July 2016

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Prolasso di vescica e utero e il loro collegamento con l’incontinenza

Il prolasso della vescica o dell’utero può dare luogo a una condizione molto fastidiosa e preoccupante, riscontrabile di solito nelle donne in post-menopausa che hanno avuto almeno un parto vaginale.[1] Si tratta tuttavia di una condizione che può essere gestita cambiando il proprio stile di vita, anche se in alcuni casi estremi potrebbe essere necessario un intervento medico. Vogliamo sfatare alcuni miti su questa condizione per aiutarti a comprenderla meglio, soprattutto perché in seguito al prolasso della vescica possono verificarsi episodi di incontinenza da stress o di altro tipo.

Cos’è il prolasso di vescica e utero?

Conosciuto anche come prolasso del pavimento pelvico, il prolasso dell’utero e/o della vescica è una condizione per cui uno o più degli organi pelvici (come utero, intestino, vescica o cervice) scivolano verso il basso e premono sulla vagina.[2]

Non è una condizione che può portare al decesso, ma causa fastidi o dolori, anche se alcune donne non riscontrano alcun sintomo. [3]

Come si diagnostica?

Dovresti rivolgerti al tuo medico di base se:

– Hai la sensazione di stare seduta su una palla
– Hai perdite ematiche
– Hai perdite insolite
– Senti fastidio o intorpidimento durante il rapporto sessuale
– Senti o vedi una protuberanza nella vagina
– Senti uno contrattura o un senso di pesantezza nell’area pelvica
– Soffri di stitichezza
– Soffri di infezioni urinarie o di vescica iperattiva.

Grazie a un esame della zona pelvica, il medico di base potrà diagnosticare un eventuale abbassamento della vescica. L’esame di solito non è doloroso, anche se alcune donne provano qualche fastidio.[4]

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In seguito al prolasso della vescica possono verificarsi episodi di incontinenza da stress o di altro tipo

Fattori di rischio per il prolasso della vescica

– Hai partorito una o più volte per via vaginale
– Sei nella fase post-menopausa
– Sei sovrappeso
– Hai una tosse persistente
– Soffri di stitichezza cronica.[5]

Il legame tra prolasso dell’utero e incontinenza urinaria

Il prolasso dell’utero può comportare incontinenza urinaria, ovvero un problema quando si urina. Ti sembra che la vescica non sia davvero vuota, devi urinare più spesso o hai delle piccole perdite di urina quando tossisci, starnutisci o fai attività fisica (la cosiddetta incontinenza da stress).[6]

Come gestire l'incontinenza da stress

Come già detto, è possibile apportare delle modifiche al proprio stile di vita per migliorare i sintomi di prolasso della vescica o dell’utero. Queste includono:

– Perdere peso
– Evitare di sollevare carichi pesanti
– Fare gli esercizi di Kegel (puoi approfondire nel nostro post sugli esercizi di Kegel)
– Applicare un pessario vaginale (un dispositivo di gomma o plastica a forma di ciambella che sostiene l’utero per tenerlo al proprio posto)[7]
– Seguire una terapia ormonale
– Sottoporsi a un intervento chirurgico.

Se questa condizione causa delle perdite di urina, è sempre meglio rivolgersi al proprio medico; è la figura giusta per ricevere indicazioni su come procedere e farsi supportare per gestire meglio la condizione.

L’obiettivo di Serenity è riportare pace e armonia fuori e dentro di te. Puoi acquistare la nostra gamma completa di prodotti per l’incontinenza urinaria femminile qui.


Fonti

[1] “Uterine prolapse”, Mayo Clinic, n.d.
[2] “Pelvic organ prolapse”, NHS, 7 August 2019
[3] Ibid
[4] “Uterine prolapse”, Jaime Herndon, 2018
[5] Ibid
[6] “Pelvic organ prolapse”, NHS, 7 August 2019
[7] “Uterine Prolapse: Management and Treatment”, Cleveland Clinic, n.d

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L’incontinenza nei più giovani: la debolezza vescicale in uomini e donne giovani

Avete un’età compresa tra i 20 e i 30 anni e soffrite di debolezza vescicale? Temete che possa influenzare la qualità della vostra vita? Non c’è bisogno di preoccuparsi.

La debolezza vescicale è un disturbo comune che, a un certo punto nella vita, colpisce persone di qualsiasi età. Nei giovani, questa condizione è solitamente causata da una malattia latente (come danni alla spina dorsale o tumori vescicali) che indebolisce la vescica e i muscoli del pavimento pelvico.

Per fortuna, esistono dei trattamenti che possono aiutare a rafforzare questi muscoli per ripristinare il normale funzionamento dell’apparato urinario. Così, se avete circa 20 anni e soffrite di debolezza vescicale, non temete.

A che età si presenta la debolezza vescicale?

L’età è uno dei fattori di rischio per la debolezza vescicale. Invecchiando, i muscoli responsabili del controllo della normale attività urinaria si indeboliscono. Altri fattori come gravidanza (e il tipo di parto), obesità e diabete possono anch’essi influire sull’incidenza e la gravità della debolezza vescicale. Questi fattori di rischio si presentano più comunemente nei soggetti anziani o di mezza età. Ecco perché molte persone pensano che le probabilità di soffrire di debolezza vescicale da giovani siano vicine allo zero. Tuttavia, la scienza e la ricerca dimostrano il contrario.

La debolezza vescicale può presentarsi, sia negli uomini che nelle donne, già dai 20 anni. Dopo i 40, le probabilità di peggioramento della condizione aumentano del 17,2% nelle donne e del 10% negli uomini.

La debolezza vescicale è più comune di quanto pensiate ed è assolutamente gestibile.

Quanto è comune la debolezza vescicale?

La debolezza vescicale colpisce il 12,4% della popolazione femminile e il 5% della popolazione maschile. Nonostante le donne siano più predisposte a questa condizione urologica, studi dimostrano che anche gli uomini possono soffrirne a un certo punto della loro vita. La debolezza vescicale negli uomini può essere causata da un’infezione delle vie urinarie, patologie non diagnosticate (come il cancro prostatico), e precedenti interventi chirurgici.

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La debolezza vescicale è più comune di quanto pensiate ed è assolutamente gestibile.

I tre principali tipi di incontinenza urinaria

1. Incontinenza da stress
Tipicamente causata da cambiamenti ormonali e un pavimento pelvico debole dovuti alla gravidanza, l’incontinenza da stress (o da sforzo) si presenta quando una qualsiasi attività fisica, come tossire, starnutire o ridere, sottopone la vescica a stress. Le donne che portano avanti un parto naturale sono più a rischio di sviluppare questa condizione rispetto a quelle che subiscono un taglio cesareo. Alcune vengono colpite da incontinenza da stress durante il primo trimestre, mentre altre 6 mesi dopo la gravidanza.

2. Vescica iperattiva
Si tratta dell’impossibilità di trattenere per qualche secondo lo stimolo una volta percepito. Persino se non si hanno delle perdite, avere una vescica iperattiva può comunque influenzare la routine quotidiana in quanto sentirete il bisogno urgente di correre al bagno. La vescica iperattiva può essere causata da diverse abitudini di vita e problemi di salute. Secondo la ricerca, il 17% delle donne e il 16% degli uomini di età superiore ai 18 anni hanno una vescica iperattiva. Inoltre, i sintomi possono peggiorare dopo i 40 anni. Nelle donne più giovani, può essere legata a calcoli renali, tumore della vescica, infezioni delle vie urinarie e malattie neurologiche (per esempio lesioni alla spina dorsale). Nel caso in cui sentiate spesso il bisogno urgente di recarvi al bagno, pur non avendo la vescica piena, è consigliabile consultare il medico.

3. Incontinenza da rigurgito
Le persone affette da incontinenza da rigurgito hanno costantemente la sensazione di avere la vescica piena. Quando l’attività dei muscoli della vescica diminuisce, possono verificarsi anche perdite moderate o significative, il che spiega la mancanza di stimolo urgente di urinare. Diversamente dalla vescica iperattiva e dall’incontinenza da stress, questa condizione è più comune negli uomini, in quanto strettamente legata all’ingrossamento della prostata. Quando una prostata ingrossata blocca la fuoriuscita dell’urina dalla vescica, si verifica l’incontinenza da rigurgito. Nelle donne, questa condizione può essere causata da un prolasso uterino grave. Altre cause includono tumori, tessuti cicatrizzati e calcoli vescicali.

Strategie di adattamento

Se avete bisogno di aiuto per la debolezza vescicale, parlate col vostro medico e valutate le opzioni a vostra disposizione. Se perdete solo qualche goccia, potete gestire la situazione con dei semplici prodotti per l’incontinenza.

Come gestire l'incontinenza da stress

In generale, l’incontinenza da stress è comune a molte donne in gravidanza. Si tratta di un’esperienza di cui si dovrebbe parlare, senza nasconderla o trattarla come un tabù. Migliorate la qualità della vostra vita cercando qualsiasi trattamento e prodotto per l’incontinenza disponibile. I metodi comportamentali e gli esercizi per il pavimento pelvico possono ridurre significativamente le perdite. Allo stesso tempo, i prodotti per l’incontinenza sono importanti in quanto vi prepareranno ad affrontare l’inevitabile quando siete fuori casa.


Fonti

Sintomi e cause legati ai problemi vescicali (incontinenza urinaria) - niddk.nih.gov
Quanto è grande il problema? I numeri dell'incontinenza (2018) - gfiforum.com
Problemi di vescica? 10 miti sulla vescica iperattiva - everydayhealth.com

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Gravidanza e perdite di urina: 3 alternative non invasive per gestire l'incontinenza da stress in gravidanza

Siete in gravidanza e sperimentate delle perdite di urina di tanto in tanto? Oppure avete appena partorito e continuate ad avere delle piccole perdite? Probabilmente si tratta di incontinenza da stress, una condizione molto diffusa tra le donne in gravidanza.

L’incontinenza da stress è un tipo di incontinenza urinaria che influenza 300 donne in gravidanza. Le donne che portano avanti un parto vaginale tendono maggiormente a sviluppare questa condizione rispetto a quelle che subiscono un taglio cesareo. L’età di insorgenza può variare, ma alcune pazienti mostrano i primi sintomi addirittura nei primi tre mesi di gravidanza, mentre in altre si manifestano persino a mesi di distanza dal parto.

Perché accade?

Il cambiamento ormonale e la pressione sul pavimento pelvico durante la gravidanza può disturbare la normale minzione. L’incontinenza da stress si verifica quando i muscoli del vostro bacino e della vescica si indeboliscono, perdendo il controllo del flusso di urina. Così, qualsiasi tipo di pressione aggiuntiva applicata alla vescica può causare perdite di entità moderata.

Le perdite di urina possono diventare un serio problema se trascurate. O ancora peggio, se ignorate per molto tempo, possono avere effetti negativi a livello psicologico. Tuttavia, questo non significa che dovrete privarvi delle gioie della maternità!

Sono disponibili varie opzioni per combattere l’incontinenza da stress. Di seguito troverete alcuni consigli che possono aiutarvi a migliorare la qualità della vostra vita.

1. Metodi comportamentali pratici

Abituarvi a urinare a determinati orari rappresenta un modo efficace per trattare l’incontinenza da stress a casa. Un metodo comportamentale praticato comunemente è il controllo della vescica. Eccovi i passaggi da seguire:

• Programmate un orario del giorno in cui recarvi al bagno per urinare.
• Una volta giunto il momento, provate ad aspettare un po’ prima di spostarvi in bagno.
• Mantenete questi intervalli per un certo periodo di tempo (per esempio 1 – 2 giorni).
• Estendete il periodo tra una visita al bagno e l’altra. Per esempio, una volta ogni 120 minuti e così via.

Altre opzioni includono la gestione alimentare e dei fluidi, l’educazione del paziente e la minzione programmata.

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L’allenamento dei muscoli del pavimento pelvico rappresenta un trattamento efficace per donne con incontinenza.

2. Ripristinare la muscolatura del pavimento pelvico

I muscoli del pavimento pelvico forniscono stabilità e supporto all’apparato vescicale e uretrale. Qualsiasi impedimento di questi muscoli, come una pressione eccessiva sulla vescica durante la gravidanza, può portare all’incontinenza.

L’allenamento dei muscoli del pavimento pelvico rappresenta un trattamento efficace per donne con incontinenza urinaria da stress mista. Uno studio clinico ha riportato che il 56% dei pazienti affetti da incontinenza da stress sottoposti a trattamento sono riusciti a curare la loro condizione, rispetto ad un 6% non sottoposto ad alcun trattamento. Inoltre, è stato dimostrato che questo metodo riduce le perdite durante la giornata, così come la quantità di liquido persa nell’intervallo di un’ora.

Un piano di trattamento include diverse sessioni nel corso di un determinato periodo di tempo. Nel caso in cui vi trovaste negli ultimi mesi di gravidanza, consultate il medico in modo da evitare esercizi che possano danneggiarvi.

In alternativa, se pensate di essere in condizioni adatte per eseguire alcuni esercizi semplici per il pavimento pelvico, potete iniziare da uno qualsiasi di questi:

• Kegel – 30 ripetizioni al giorno per 6 mesi
• Squat – 10 ripetizioni
• Bridge – 2 serie, 10 ripetizioni

Anche lo yoga è una buona alternativa.

3. Utilizzate prodotti per l'incontinenza

Per gestire la vostra incontinenza da stress, utilizzate ausili assorbenti specifici per l’incontinenza.

Questi prodotti sono progettati per aiutarvi a riacquistare il controllo della vostra vita, in quanto sarete pronti a gestire qualsiasi perdita. Potrete vivere la vostra giornata senza problemi, invece che dover stare tra le quattro mura di casa vostra.

Tuttavia, assicuratevi comunque di consultare il vostro medico per ulteriori informazioni. È importante utilizzare i prodotti adeguati alla vostra condizione per ottenere i risultati migliori.

Come gestire l'incontinenza da stress

In generale, l’incontinenza da stress è comune a molte donne in gravidanza. Si tratta di un’esperienza di cui si dovrebbe parlare, senza nasconderla o trattarla come un tabù. Migliorate la qualità della vostra vita cercando qualsiasi trattamento e prodotto per l’incontinenza disponibile. I metodi comportamentali e gli esercizi per il pavimento pelvico possono ridurre significativamente le perdite. Allo stesso tempo, i prodotti per l’incontinenza sono importanti in quanto vi prepareranno ad affrontare l’inevitabile quando siete fuori casa.


Fonti

Incontinenza urinaria durante la gravidanza e fattori di rischio associati - ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28675636

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Menopausa e incontinenza: 3 effetti della menopausa sul corpo e come gestirli

Malattia cardiaca

Gli estrogeni giocano un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute cardiaca della donna: consentono l’apertura e il rilassamento dei vasi sanguigni, così come il mantenimento di un equilibrio nei livelli di colesterolo. Quando gli estrogeni si esauriscono durante la menopausa, i vasi sanguigni si irrigidiscono e tendono ad accumulare più colesterolo al loro interno. Le donne in menopausa sono quindi più predisposte ad avere la pressione e il colesterolo alti, ed entrambi i fattori contribuiscono all’aumento del rischio di malattia cardiaca.

I medici professionisti di solito prescrivono integratori di estrogeni alle donne in menopausa che desiderano minimizzare il loro rischio di malattie cardiache. Un metodo efficace consiste nel seguire una dieta sana per il cuore, così come dedicarsi a 30 minuti di attività aerobica al giorno.

Osteoporosi

L’osteoporosi è una condizione che rende le ossa più fragili: riduce la massa ossea, lasciando esposto chi ne soffre ad un rischio maggiore di frattura.

Le donne – soprattutto quelle più avanti con l’età – costituiscono circa l’80% degli individui affetti da osteoporosi. Questo è dovuto alla funzione svolta dagli estrogeni nelle nostre ossa. Quando il corpo produce questi ormoni naturalmente, essi ci impediscono di perdere cellule ossee più velocemente di quanto vengano create. Quando gli estrogeni si riducono durante la menopausa, le ossa perdono più velocemente le loro cellule rispetto al ritmo di rigenerazione delle stesse. Ne consegue che le ossa diventano più deboli e fragili.

Fortunatamente, esistono dei modi per prevenire l’osteoporosi durante la menopausa. Gli esercizi di carico si dimostrano capaci di aumentare la densità delle ossa nella colonna vertebrale di donne afflitte da osteoporosi. Gli integratori di calcio, così come i farmaci per l’osteoporosi, possono anch’essi aiutare le donne in menopausa a mantenere una densità ossea accettabile.

La menopausa è un momento attraversato da tutte le donne e si verifica quando i livelli di estrogeni e progesterone si abbassano.

Debolezza vescicale

La debolezza vescicale, detta anche incontinenza urinaria, affligge una percentuale compresa tra l’8% e il 27% delle donne in menopausa e circa il 33% delle donne anziane in generale . Inoltre, nonostante la causa della debolezza vescicale nelle donne in menopausa non sia molto chiara, molti esperti suggeriscono che gli estrogeni giochino un ruolo fondamentale.

I recettori degli estrogeni, che controllano gli effetti di questi ultimi, si trovano in tutto il corpo. Alcuni scienziati pensano che, prima della menopausa, i recettori degli estrogeni supportino la salute dell’apparato urinario femminile, in quanto si trovano all’interno delle vie urinarie. Secondo questa ipotesi, i recettori degli estrogeni usano gli stessi per rafforzare le vie urinarie e i muscoli del pavimento pelvico . Di conseguenza, l’assottigliamento delle vie urinarie e l’indebolimento dei muscoli del pavimento pelvico durante la menopausa sono il risultato della perdita di estrogeni.

Anche se la causa della debolezza vescicale durante la menopausa rimane poco chiara, esistono delle misure adottabili per rafforzare la vescica. Eseguire degli esercizi per i muscoli del pavimento pelvico, urinare prima dell’attività sessuale ed evitare i pantaloni stretti sono tutti metodi comprovati per alleviare gli stimoli impellenti e le perdite nelle donne in menopausa.


Fonti

"Fondazione Nazionale Osteoporosi, 2009
""Menopause, hormone treatment, and urinary incontinence at midlife."" Maturitas, Gen. 2013 - sciencedirect.com
""Estrogen therapy and urinary incontinence: what is the evidence and what do we tell our patients?” International Urogynecology Journal, Ott. 2006. - link.springer.com
""Urinary Incontinence."" - Menopause.org"

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Perdite di urina: aspetti sociali e familiari. Come aprirsi al dialogo.

La riluttanza ad ammettere a sé stessi e agli altri la presenza di perdite di urina è comprensibile, e anche giustificabile. Ma va combattuta a tutti i costi: isolarsi e nascondere il problema, confidando su rimedi fai-da-te, non può far altro che complicarlo. Ecco come il dialogo può curare l’incontinenza urinaria.

Solitamente, lasciare un problema in sospeso non è una buona tattica; non lo è in amore, tra amici, in famiglia o sul lavoro. Se si considera che spesso le perdite di urina hanno conseguenze negative su tutti questi aspetti della vita di chi ne soffre, si capisce facilmente come anche in questo caso aspettare non sia mai la scelta giusta.

Un silenzio che costa

In Italia, le donne che soffrono di perdite di urina spesso aspettano molto tempo prima di parlarne al proprio medico, tamponando la situazione con presidi assorbenti di facile reperibilità. Questa tendenza a tenere nascosto il problema comporta conseguenze negative sia nei rapporti umani che nel portafoglio: la spesa annua per l’acquisto di presidi assorbenti comuni è infatti stimata intorno a milioni di euro, ed è alimentata soprattutto da giovani donne che non approfondiscono le cause delle perdite di urina privandosi della possibilità di risolvere il problema.

Un muro da abbattere ad ogni età

Tra i problemi legati all’incontinenza, uno dei più invalidanti abbraccia la sfera sessuale: specialmente tra le giovani donne la vergogna provocata da perdite di urina è più forte del rapporto di intima sincerità con il proprio partner, e le isola in un’assenza di dialogo che si trasforma ben presto in assenza di rapporti sessuali.

Disagi diversi ma non meno impattanti riguardano le persone anziane non autosufficienti; in questo caso lo sforzo assistenziale – se non supportato dal medico – può essere oneroso in termini economici e psicologici per tutta la famiglia. Un ulteriore peso che grava sull’orgoglio di chi, dopo una vita di lavoro e indipendenza, non vuole ammettere di avere un problema così invalidante; ed ecco allungarsi la catena del silenzio, con il rischio che lesioni cutanee, infezioni urinarie e genitali dovute alle perdite di urina non dichiarata possano portare ulteriori complicanze.

Più di un dottore, un amico

Parlare col proprio medico, raccontargli problemi e paure dell’incontinenza, è fondamentale. Se il timore è quello di sentirsi diversi, imperfetti o “difettosi”, una soluzione può essere quella di affacciarsi alla finestra e guardare i passanti: molte persone presenti in strada, hanno avuto almeno un episodio di perdite di urina nella vita.

Niente paura quindi: l’amore della famiglia, la professionalità di uno specialista e le alte percentuali di questo disturbo sono tre ottimi motivi per rompere il muro, e iniziare ad aprirsi.

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Incontinenza urinaria e altre patologie: diabete e obesità

Una si manifesta con l’eccessivo accumulo di peso, l’altra con un’alterazione dell’attività insulinica. La prima porta il rischio di disabilità, la seconda il pericolo che organi e tessuti del nostro corpo vengano danneggiati. Ma obesità e diabete hanno qualcosa in comune: possono causare la comparsa dell’incontinenza urinaria. Come? Scopriamolo insieme.

Esistono cause che colleghiamo facilmente all’incontinenza: infezioni urinarie, gravidanza, scompensi ormonali da menopausa. Eppure ci sono due patologie non direttamente connesse alle perdite di urina ma ugualmente pericolose: obesità e diabete. Scoprire come influenzano il nostro apparato urinario è il primo passo per prendere le giuste contromisure.

Un peso difficile da sopportare

Un valore esageratamente alto dell’indice di massa corporea (ossia del rapporto tra il peso e il quadrato dell’altezza di una persona, abbreviato con la sigla BMI) è segnale di obesità: un BMI superiore a 30 è già indice di sovrappeso e diventa allarmante se supera le 40 unità (35 per le persone che hanno problemi cardiaci o di diabete).

La continua pressione che i grandi depositi di grasso esercitano sulla zona del pavimento pelvico (l’insieme di muscoli e legamenti che sorreggono organi quali vescica, uretra, utero, vagina e retto) ne provoca, nella donna, il progressivo indebolimento, rendendo così sempre più problematico il controllo volontario della vescica e del retto, e delle azioni vitali che questi organi governano: da qui nasce l’incontinenza, urinaria (soprattutto da sforzo) e talvolta fecale.

Glucosio ? Tutto fuorché dolce

Il diabete, al contrario, non agisce sul pavimento pelvico, ma sul sistema nervoso. Per diabete si intende una condizione in cui l’attività insulinica è alterata (l’insulina è l’ormone che permette l’utilizzo dello zucchero da parte delle cellule): in presenza di diabete si ha un’elevata quantità di glucosio nel sangue che non riesce ad essere consumato e che, nel lungo periodo, è dannoso per i tessuti e per gli organi. Le ripetute lesioni delle fibre nervose (tecnicamente polineuropatia) provocate dal diabete portano sintomi diversi a seconda degli organi attaccati compromettendone la funzionalità.

Nel caso in cui la neuropatia colpisca la vescica, ecco presentarsi le perdite di urina: un’incontinenza soprattutto da urgenza, dovuta all’indebolimento della contrattilità muscolare e quindi della difficoltà a trattenere la minzione.

Obesità e diabete spesso possono coesistere: per questo motivo possono presentarsi forme di incontinenza mista, da sforzo e da urgenza.

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Incontinenza urinaria e sessualità: libera di tornare ad amare

L’incontinenza urinaria può portare con sé piccoli fastidi, e grandi rinunce. Ma quella a una sessualità piena e senza pensieri è forse la più pesante, perché condiziona in profondità il rapporto con la persona a cui vogliamo maggiormente bene. Accettarla passivamente non è la soluzione, ma solo il primo passo verso l’isolamento.

Vergogna, imbarazzo, paura che le perdite si presentino anche durante i momenti di intimità: sono solo alcuni dei motivi che spingono una donna incontinente su 5 a ridurre sempre di più questi momenti, fino alla scomparsa quasi totale della sessualità. Una fuga dalla realtà che non avvicina chi sta loro intorno, e tantomeno fa scomparire l’incontinenza: proviamo a capire quali sono i giusti passi da fare per non rinunciare alla propria sessualità.

Perdita o incontinenza ?

L’espulsione di urina durante il rapporto sessuale è generalmente correlata all’orgasmo femminile; da qui la necessità di fare una diagnosi differenziale tra incontinenza da coito ed eiaculazione femminile, reazione non collegabile a patologie dell’apparato urinario. Per scoprirlo basta eseguire un semplice esame urodinamico, totalmente indolore ed abituale nelle donne con abbondanti secrezioni post coitali: il test urodinamico permette di capire il funzionamento della vescica e dell’uretra tramite una piccola sonda introdotta in vescica, capace di rilevare le diverse pressioni durante le fasi di riempimento e di minzione.

Due famiglie che possono rovinare la tua

In base ai risultati ottenuti nel test lo specialista stabilisce se sia necessario proseguire con altri accertamenti oppure se ricercare l’approccio terapeutico più adatto tra esercizi fisici mirati, farmaci specifici e presidi assorbenti, fino alla possibile correzione chirurgica. Nel caso la diagnosi sia incontinenza, è necessario identificare se si tratti di incontinenza urinaria da penetrazione o da orgasmo: la seconda, oltre ad essere la più rara, è quella dall’impatto più problematico sulla sessualità sia a livello sia fisico che psicologico.

Difficile da ammettere a partner, familiari e medici, è la principale responsabile del calo della libido e anorgasmia, con conseguenze che vanno fino all’assoluta cessazione dell’attività sessuale e della sessualità in genere.
La soluzione? Una buona diagnosi e il dialogo; la tentazione di negare a sé stesse e agli altri questo disturbo è tanto alta quanto sbagliata. Perché alla fine allontana dalla propria vita tutto e tutti, tranne l’incontinenza.

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Incontinenza urinaria e cura della cute: un disagio che si sente a pelle

L’incontinenza può far pagare un caro prezzo alla pelle di chi ne soffre, provocando irritazioni, abbassando le difese naturali della cute e favorendo l’esposizione a germi e batteri. Come sempre, anche in caso di incontinenza, l’igiene è fondamentale per la cura della pelle, ma è importante scegliere prodotti delicati e non aggressivi, in grado di rispettarla.

La pelle è l’organo più grande del nostro corpo: ha una superficie compresa tra 1,5 e 2 metri quadri, con uno spessore che va da un minimo di mezzo centimetro ad un massimo di 2-3. È anche la più variabile, poiché cambia con l’età, l’etnia, la costituzione e lo stato fisiologico dell’individuo. L’epitelio, la parte più esterna della pelle, ha lo scopo di proteggere il corpo dagli agenti esterni ed è in costante rinnovamento: è il nostro “scudo fisico”.

Difendi la pelle dagli effetti dell’incontinenza

In alcune parti del nostro corpo, come l’area pelvica, la pelle è costantemente sotto stress, soprattutto in caso di incontinenza. Urina e feci, infatti, generano fastidiose irritazioni: questo perché in caso di incontinenza urinaria la pelle può essere danneggiata sia a causa del continuo ambiente umido che alla lunga la può macerare, sia per la continua esposizione a germi che proliferano in queste condizioni.

L’igiene intima coi prodotti giusti

È importantissimo, in caso di incontinenza, curare molto l’igiene intima, ricorrendo a prodotti delicati, idratanti, emollienti e protettivi che siano in grado di mantenere la cute asciutta e pulita senza alterarne le naturali difese.

Per mantenere la pelle asciutta, è indicato scegliere ausili assorbenti adeguati al grado e alla frequenza delle perdite di urina. Anche l’uso di creme e prodotti a base di ossido di zinco è di aiuto per favorire l’integrità della cute, esposta al continuo contatto con l’urina e a frequenti lavaggi.

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Perdite urinarie e menopausa: sento qualche perdita e non mi sento più donna

La comparsa del ciclo mestruale ti ha fatto capire che stavi diventando donna, ora temi che la sua scomparsa si porti via la tua femminilità: niente di più sbagliato. La menopausa porta nuove consapevolezze, diversi punti di vista, talvolta purtroppo anche qualche disturbo fisico: perdite urinarie, ad esempio. Scopriamo insieme come gestirle.

Tecnicamente, la menopausa è l’evento fisiologico che nella donna corrisponde al termine del ciclo mestruale e dell’età fertile. Ma come avviene e perché tra le conseguenze è possibile riscontrare anche perdite di urina?

500 splendide occasioni

La capacità di produrre ovuli fecondabili è strettamente correlata alla presenza di alcuni ormoni prodotti da ghiandole situate nel cervello, l’ipotalamo e l’ipofisi: una donna in età fertile porta a maturazione uno o due ovuli al mese, circa 500 nell’arco di una vita. E poi? Poi la capacità dell’ovaio di rispondere agli ormoni viene progressivamente meno fino alla menopausa, tra i 45 e i 50 anni (oppure prima, se la menopausa è indotta farmacologicamente o conseguenza di interventi chirurgici).

Come si trasforma il corpo

Questo sconvolgimento ormonale ha ovviamente un forte impatto sugli equilibri dell’organismo: impatto che nei primi mesi di menopausa si manifesta attraverso fastidi quali vampate di calore, alterazione del sonno e sbalzi d’umore, per poi evolvere talvolta in osteoporosi, malattie cardiache, ipertensione arteriosa e possibili perdite di urina.

Meno ormoni, più rischi di perdite

Apparentemente può sembrare improbabile un legame tra menopausa e perdite di urina: in realtà la riduzione di estrogeni nel sangue, ormoni responsabili della tonicità muscolare di utero, vagina, uretra e pelvi, espone l’organismo femminile al pericolo di prolasso, infezioni e irritazioni dell’ultimo tratto dell’apparato urinario. Con la conseguente comparsa di perdite di urina.

E adesso

E ADESSO? La cosa più saggia da fare è parlarne con il ginecologo di fiducia, per scegliere insieme le migliori terapie mediche e gli ausili che più si adattano alle tue abitudini e al periodo di menopausa.

Ma il dialogo è forse ancora più importante nella vita privata, soprattutto con il proprio partner: in un momento così delicato del cammino insieme, è fondamentale sentirsi amati e compresi dalla persona che ha fatto così tanta strada con noi. Comprensione non certo facilitata dal carattere irascibile e dai piccoli disturbi depressivi tipici di questa fase e che è nostro compito agevolare con parole sincere e qualche semplice gesto di tenerezza. Per riscoprire che essere donna è uno stato mentale, non una fase temporale.

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