L’incontinenza urinaria può portare con sé piccoli fastidi, e grandi rinunce. Ma quella a una sessualità piena e senza pensieri è forse la più pesante, perché condiziona in profondità il rapporto con la persona a cui vogliamo maggiormente bene. Accettarla passivamente non è la soluzione, ma solo il primo passo verso l’isolamento.

Vergogna, imbarazzo, paura che le perdite si presentino anche durante i momenti di intimità: sono solo alcuni dei motivi che spingono una donna incontinente su 5 a ridurre sempre di più questi momenti, fino alla scomparsa quasi totale della sessualità. Una fuga dalla realtà che non avvicina chi sta loro intorno, e tantomeno fa scomparire l’incontinenza: proviamo a capire quali sono i giusti passi da fare per non rinunciare alla propria sessualità.

Perdita o incontinenza ?

L’espulsione di urina durante il rapporto sessuale è generalmente correlata all’orgasmo femminile; da qui la necessità di fare una diagnosi differenziale tra incontinenza da coito ed eiaculazione femminile, reazione non collegabile a patologie dell’apparato urinario. Per scoprirlo basta eseguire un semplice esame urodinamico, totalmente indolore ed abituale nelle donne con abbondanti secrezioni post coitali: il test urodinamico permette di capire il funzionamento della vescica e dell’uretra tramite una piccola sonda introdotta in vescica, capace di rilevare le diverse pressioni durante le fasi di riempimento e di minzione.

Due famiglie che possono rovinare la tua

In base ai risultati ottenuti nel test lo specialista stabilisce se sia necessario proseguire con altri accertamenti oppure se ricercare l’approccio terapeutico più adatto tra esercizi fisici mirati, farmaci specifici e presidi assorbenti, fino alla possibile correzione chirurgica. Nel caso la diagnosi sia incontinenza, è necessario identificare se si tratti di incontinenza urinaria da penetrazione o da orgasmo: la seconda, oltre ad essere la più rara, è quella dall’impatto più problematico sulla sessualità sia a livello sia fisico che psicologico.

Difficile da ammettere a partner, familiari e medici, è la principale responsabile del calo della libido e anorgasmia, con conseguenze che vanno fino all’assoluta cessazione dell’attività sessuale e della sessualità in genere.
La soluzione? Una buona diagnosi e il dialogo; la tentazione di negare a sé stesse e agli altri questo disturbo è tanto alta quanto sbagliata. Perché alla fine allontana dalla propria vita tutto e tutti, tranne l’incontinenza.

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