Cura dell'incontinenza negli anziani: cosa c'è da sapere?

Quando un paziente viene colpito improvvisamente da incontinenza urinaria , di solito si tratta del sintomo di una patologia non diagnosticata. Nelle persone più avanti con l’età, l’incontinenza urinaria può essere dovuta a infezioni delle vie urinarie, demenza in stadio avanzato, seri danni al sistema nervoso centrale, prostatectomia e tante altre ragioni. Di conseguenza, è importante conoscere e capire le cause di questa condizione e i modi per affrontarla adeguatamente. Nel caso in cui la patologia latente sia irreversibile, trattare l’incontinenza risulta fondamentale per contenere le complicazioni in termini di salute.

Cura dell'incontinenza nelle persone anziane

Secondo la ricerca, il 50,4% degli adulti di età pari a 65 anni che soffrono di incontinenza è indipendente e vive in casa propria. Il restante 41,5% viene assistito in casa, mentre l’8.1% dipende dagli assistenti sanitari e vive in una casa di cura.

La completa perdita del controllo vescicale e l’immobilità sono le ragioni più comuni dell’ammissione di un anziano all’interno di queste strutture. Circa il 50% dei residenti delle case di riposo soffre di incontinenza urinaria: alcuni ne soffrono già prima di accedere alla struttura, mentre altri sviluppano tale condizione dopo qualche tempo.

Per tale motivo è importante eseguire le adeguate valutazioni mediche sui pazienti anziani. Inoltre, gli specialisti dovrebbero eseguire un attento monitoraggio e valutare diversi approcci alla cura dell’incontinenza per gestire la condizione in maniera efficace o ripristinare le normali abitudini urinarie.

Piano di assistenza per gestire lo sviluppo dell'incontinenza

Dal punto di vista di una persona che fornisce assistenza agli anziani, è importante partecipare attivamente allo sviluppo del piano di assistenza all’incontinenza del paziente, sia che si tratti di soggetti indipendenti che vivono a casa propria o di pazienti ricoverati in case di cura. Deve esserci un dialogo tra la struttura e la famiglia dell’assistito riguardo la diagnosi, le possibilità di trattamento, le aspettative ed eventuali conseguenze di un rifiuto del trattamento. In questo modo, sia voi che i pazienti potrete prendere una decisione informata.

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i pazienti con Parkinson hanno maggiori probabilità di avere problemi di vescica iperattiva

Valutazione: tipi di incontinenza urinaria

L’identificazione del tipo di incontinenza rappresenta un passaggio importante per offrire al paziente una valutazione e degli interventi adeguati, così come per una corretta gestione dell’incontinenza urinaria negli anziani.

La vescica iperattiva può essere causata dall’età o da malattie neurologiche come la sclerosi multipla, così come da ictus, infezione vescicale o diabete. I pazienti affetti da tale sindrome sentono spesso il bisogno di urinare, ma non riescono a trattenere la minzione abbastanza a lungo da raggiungere il bagno.

• L’incontinenza da stress (o da sforzo) si verifica, appunto, quando la vescica viene sottoposta a stress di qualche tipo. I pazienti possono perdere alcune gocce di urina mentre ridono, starnutiscono, sollevano pesi, tossiscono o camminano.

• L’incontinenza mista è la combinazione tra incontinenza da stress e vescica iperattiva.

• L’incontinenza da rigurgito si verifica quando la vescica del paziente non si svuota mai completamente, in quanto l’urina non riesce a fuoriuscire dalla stessa a causa di un blocco. Può succedere che la vescica non sia in grado di contrarsi affatto o che le sue contrazioni siano troppo deboli. Così, i pazienti hanno costantemente la sensazione di avere la vescica piena e spesso perdono alcune gocce di urina senza rendersene conto.

• L’incontinenza funzionale può essere causata da disturbi neurologici, ictus o seri problemi alla colonna vertebrale. Quando i pazienti sentono il bisogno di urinare, spesso non sono in grado di recarsi al bagno autonomamente.

• L’incontinenza transitoria può essere legata a scarsa mobilità, debolezza fisica, disturbi neurologici, infezioni, impedimenti relativi al luogo in cui ci si trova (per esempio, scarsa illuminazione, bagno distante o limitazioni fisiche), e vari farmaci.

Interventi per l'incontinenza nei pazienti anziani

Terapie farmacologiche e tecniche comportamentali rappresentano le opzioni più comuni per tenere sotto controllo l’incontinenza urinaria. Le tecniche comportamentali includono riabilitazione della vescica, esercizi per i muscoli del pavimento pelvico e minzione programmata. Altri interventi includono l’uso di dispositivi medici (come i pessari), cateterismo intermittente ogni 3 – 6 ore per svuotare la vescica, e l’utilizzo di prodotti specifici per l’incontinenza.

Fate in modo di prevenire al meglio le complicazioni, in quanto l’incontinenza può causare imbarazzo, disagi e problemi fisici. Ad esempio, gli anziani possono soffrire di problemi alla pelle causati dalla costante umidità. L’utilizzo regolare di un catetere aumenta le probabilità di sviluppare infezioni batteriche delle vie urinarie. Infine, il deterioramento dei muscoli del pavimento pelvico può causare il prolasso dell’utero, aumentando il rischio di incontinenza da rigurgito.

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7 consigli per un corretto equilibrio idrico

L’equilibrio idrico del nostro organismo si basa su diversi fattori: alimentazione, farmaci e patologie condizionano l’attività dell’apparato urinario, soprattutto nelle persone anziane. Scopriamo insieme qualche semplice accorgimento per migliorare la qualità della vita del tuo assistito, e limitare gli episodi di incontinenza.

La grande incidenza di malattie cardiocircolatorie tra le persone anziane è tra i motivi principali dell’utilizzo abituale di farmaci diuretici, efficaci nel ridurre i liquidi corporei e la pressione arteriosa, aumentando la diuresi. Tuttavia, il repentino aumento di volume dell’urina prodotta dai reni va a gravare sull’apparato urinario, dando vita talvolta a episodi di incontinenza da urgenza e da sforzo (soprattutto notturna).

I principi attivi contenuti nei diuretici sono presenti anche in alcuni alimenti e bevande: ecco quindi una breve guida per aiutare chi assume diuretici a gestire al meglio l’equilibrio idrico del proprio corpo e regolare l’attività dell’apparato urinario:

Rispettare gli orari di assunzione

Se la prima somministrazione del diuretico deve sempre avvenire appena svegli, la seconda (se consigliata dal medico) non dovrebbe mai avvenire dopo le ore 14.

Bere di più

Molte persone, per evitare il continuo bisogno di urinare, assumono diuretici ma riducono il consumo di liquidi: molto male! Col passare del tempo, questo comportamento può danneggiare i reni e dell’apparato urinario.

Limitare i cibi con molti liquidi

Finocchi, arance, cipolle e sedano sono tra i vegetali con più liquidi in natura: il consiglio è quello di evitarne il consumo in grande quantità, specialmente la sera.

Attenzione ad alcol e caffè

Anche gli alimenti che contengono caffeina hanno un’azione diuretica sull’apparato urinario, e se la caffeina è contenuta in bevande gassate vi è anche uno stimolo irritativo vescicale. Discorso analogo per le bevande alcoliche: vino, birra e superalcolici hanno proprietà diuretiche che possono stimolare l’apparato urinario e incentivare gli episodi di incontinenza.

Mai prima di dormire

Si tratti di farmaci, cibi o bevande, il suggerimento è uguale per tutti: per non compromettere il riposo, disturbato dal continuo bisogno di andare in bagno, e diminuire il rischio di incontinenza urinaria notturna, mai assumerli in orario serale.

Consultare il medico

Le necessità terapeutiche sono importanti, ma lo è anche la qualità della vita: un confronto con il proprio medico di fiducia è sempre la soluzione migliore per trovare il giusto compromesso.

Scegliere una giusta protezione assorbente

Nonostante questi accorgimenti e le indicazioni del medico, può ugualmente verificarsi un aumento degli episodi di incontinenza urinaria: in questo caso è bene adattare una protezione alle proprie necessità, scegliendone una con elevata capacità assorbente.

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Incontinenza e attività fisica: rimetti in moto il benessere

L’invecchiamento porta con sé importanti cambiamenti come la perdita di massa muscolare, l’aumento di grasso sottocutaneo e possibili danni al sistema nervoso. Si tratta di un processo fisiologico, ma parzialmente controllabile attraverso l’attività fisica quotidiana. Non servono prestazioni al limite e agonismo sfrenato, basta un po’ di attività fisica e pochi esercizi svolti con costanza e attenzione: scopriamoli insieme.

Come ogni cosa in natura, anche il nostro corpo subisce gli effetti del tempo. Ma cos’è che succede di preciso, quali sono i meccanismi che trasformano i nostri gesti da rapidi e precisi a lenti e farraginosi?

Addio agilità

La muscolatura è composta da fibre che, specialmente dopo i 60 anni, si riducono sia di volume che di numero, riducendo la forza e la resistenza allo sforzo. Anche l’innervazione può danneggiarsi negli anni, rendendo non utilizzabili intere aree muscolari; il sistema nervoso infatti, con il passare del tempo, può subire dei danni che vanno ad accumularsi fino alla morte della fibra stessa, che non ho più la capacità di rigenerarsi. Questo determina una riduzione della velocità di esecuzione dei movimenti, una riduzione dei riflessi e un deficit di sensibilità. Minor agilità che coinvolge anche articolazioni ed ossa: patologie molto comuni come l’artrosi e l’osteoporosi possono con il tempo limitare i movimenti, aumentando il rischio di cadute e fratture.

L’artrosi specialmente è caratterizzata da un intenso fastidio all’inizio del movimento, che passa a poco a poco con il prosieguo dell’attività fisica: in questi casi è fondamentale non farsi spaventare dal dolore iniziale, che spesso disincentiva l’esecuzione dell’attività fisica programmata. Nei casi di artrosi localizzata a ginocchia, spalle e schiena è bene scegliere degli sport o attività fisiche che riducano il carico sulle articolazioni, come nuoto e brevi tragitti in bicicletta.

Il movimento vince sempre

L’attività fisica condotta con regolarità, non solo riduce problematiche quali ipertensione e obesità, ma ha anche altri effetti benefici, ad esempio una minore incidenza di depressione e di disturbi del cammino. È sempre preferibile l’attività fisica di tipo aerobico, non impegnativa ma costante (passeggiare, andare in bicicletta, nuotare), meglio se svolta in maniera abituale anche più volte alla settimana.

L’attività fisica, salvo diverso consiglio medico, deve protrarsi per un tempo adeguato (circa 30 minuti), senza necessariamente comportare un affaticamento eccessivo: unendo queste buone pratiche sportive a una dieta bilanciata e senza eccessi, è possibile ottenere un forte miglioramento delle performance cardio-circolatorie e respiratorie, mantenendo un buon grado di tonicità muscolare e di elasticità delle articolazioni.

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Incontinenza e dieta: il benessere inizia a tavola

Dopo i 40 anni il metabolismo basale rallenta, la muscolatura si riduce, l’attività fisica diminuisce. Per questo con l’età è buona regola curare la dieta e diminuire l’apporto calorico quotidiano.

Purtroppo una mela al giorno non basta per togliere il medico di torno: sicuramente però, se accompagnata ad altre buone pratiche nell’alimentazione quotidiana e nella dieta, ne riduce di molto le probabilità, soprattutto tra le persone anziane o tra chi soffre di incontinenza urinaria.
Sì perché la prevenzione primaria, ossia la riduzione dei fattori di rischio causa di molte malattie, è fondamentale anche dopo i 70 anni: i benefici di uno stile di vita sano non hanno età.

Una buona dieta per stare meglio

Una dieta per chi ha raggiunto la terza età deve avere un basso contenuto di grassi saturi (meno del 10% delle calorie totali) e un buon apporto di carboidrati, proteine e fibre vegetali. Ciò vale a maggior ragione nei casi in cui vi sono problematiche di incontinenza urinaria. L’obiettivo di una dieta ottimale può essere raggiunto consumando pesce, pollo, latticini a basso contenuto di grassi, carne magra, cereali non raffinati, frutta, verdure e il consumo di sale e di cibo in scatola.

Una volta bilanciati i valori di carboidrati, proteine e grassi, è la volta di sali minerali, vitamine e fibre: una dieta di questi tipo previene i disturbi diffusi tra le persone con più di 65 anni come anemia e osteoporosi. Il consiglio è di integrare principalmente calcio (attraverso il consumo di latticini e alcuni vegetali), ferro (legumi, spinaci, radicchio, carne rossa, uova) e fibre (frutta, verdura, prodotti integrali).

L’elisir di lunga vita ? 10 bicchieri d’acqua, 1 di vino

Anche i liquidi costituiscono una componente fondamentale della dieta. Spesso, vuoi per il ridotto stimolo della sete o vuoi per la paura di aumentare le probabilità di incontinenza urinaria, le persone anziane con problematiche di incontinenza tendono ad assumere pochi liquidi andando incontro a problematiche renali, scarsa idratazione di pelle e mucose, stipsi.

Organizzazione

L’organizzazione in questi casi può semplificare molto il tuo compito; assicurati di avere a portata di mano tutto il materiale necessario per la cura dell’igiene prima di iniziare. Cosa non può assolutamente mancare? Traverse monouso, una bacinella di acqua calda, manopole o spugne, detergenti, guanti, salviette, creme protettive e, quando necessario, l’ausilio assorbente.

In generale è adatta una dieta con almeno 10 bicchieri d’acqua al giorno (vanno bene anche succhi di frutta, tè, latte e tisane, preferibilmente non zuccherate) e 1 bicchiere di vino a pranzo (in assenza di controindicazioni da parte del medico curante): mentre l’acqua integra il corpo con i giusti sali minerali e lo mantiene costantemente depurato, il vino favorisce la digestione e svolge un effetto protettivo per l’organismo, grazie a sostanze antiossidanti benefiche anche per il cervello.

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6 consigli per 24 ore di igiene, anche per chi è costretto a letto

Per le persone immobilizzate o con mobilità ridotta, il tuo corpo è come se fosse il loro: tu sei le gambe, le braccia, la schiena che loro hanno così difficoltà ad usare. Affidano a te ogni loro gesto, anche i più intimi, come quelli dell’igiene personale: ecco alcuni pratici consigli per semplificare un compito così importante.

La cura dell’igiene nelle persone costrette a letto per disabilità cronica o per ridotta capacità di movimento, in particolar modo se sofferenti di incontinenza urinaria, richiede abilità tecniche, sensibilità e rispetto, per evitare situazioni di imbarazzo e conquistare la loro piena fiducia. Scopriamo una lista di gesti che è sempre bene tenere a mente.

Viso

Una corretta igiene quotidiana non può che partire dal volto: lava viso e denti del tuo assistito almeno due volte al giorno, mattina e sera.

Cambio

La cute va detersa ad ogni cambio di ausilio assorbente, servendoti di detergenti specifici non aggressivi e comode salviette imbevute di estratti emollienti. Questo procedimento è fondamentale soprattutto per la salute della donna, anatomicamente più predisposta a infezioni delle vie urinarie in caso di incontinenza.

Organizzazione

L’organizzazione in questi casi può semplificare molto il tuo compito; assicurati di avere a portata di mano tutto il materiale necessario per la cura dell’igiene prima di iniziare. Cosa non può assolutamente mancare? Traverse monouso, una bacinella di acqua calda, manopole o spugne, detergenti, guanti, salviette, creme protettive e, quando necessario, l’ausilio assorbente.

Temperatura

Prima di svestire il tuo assistito, accertati che la temperatura della stanza non sia al di sotto dei 22°.

Bagno a letto

Nelle persone completamente allettate l’igiene a letto, se non ci sono controindicazioni da parte del medico, deve essere effettuata ogni due o tre giorni; questo per prevenire danni da sfregamento con le lenzuola e da sudorazione, oltre che per rimuovere i residui di pelle che naturalmente si producono. Per un bagno a letto completo, dopo avere verificato che il materasso sia opportunamente protetto con traverse impermeabili, si procede dall’alto verso il basso: testa, viso, braccia e ascelle, tronco, genitali, gambe. Una volta terminato è necessario asciugare accuratamente ogni porzione di cute, tamponando e non frizionando, con particolare attenzione alle zone critiche per l’igiene (ascelle, regione sottomammaria, pieghe addominali, genitali, interno coscia, zone interdigitali di piedi e mani).

Creme

Al termine delle procedure di igiene, può essere indicata l’applicazione di creme e oli per mantenere la cute elastica, integra e protetta, offrendo al tuo assistito una prolungata sensazione di freschezza e benessere.

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Incontinenza e igiene quotidiana: prenditi cura dell'indipendenza del tuo assistito

La pulizia e l’igiene sono un aspetto molto delicato nella vita di una persona che soffre d’incontinenza urinaria specialmente se anziana e non totalmente libera nei movimenti. Scopriamo insieme quali sono le operazioni fondamentali da svolgere ogni giorno, e come spronare il tuo assistito ad una collaborazione attiva in questi gesti.

La disponibilità, la sensibilità, il rispetto, l’ascolto e l’attenzione ad ogni esigenza sono le qualità principali di una buona assistente. Ma è anche tuo compito cercare di stimolare sempre l’autostima del tuo assistito, lasciando che sia lui a compiere (dove possibile, e con la giusta prudenza) alcune semplici azioni quotidiane, in particolare relative all’igiene personale.

Ognuno ha le sue abitudini

Non c’è niente di più personale e intimo dell’igiene: ognuno di noi ha abitudini, preferenze, priorità. Per questo è importante aiutare l’assistito che soffre d’incontinenza urinaria, senza rivoluzionare la sua routine. Assicurati che esegua i gesti di igiene quotidiana al mattino e alla sera, e almeno una doccia o bagno alla settimana: ma lascia che sia lui a scegliere la frequenza e gli orari, oppure correggili gradualmente.

Piccoli accorgimenti per la sua autonomia

Rispetta la sua intimità spronandolo ad eseguire da solo, se possibile, questi gesti di igiene (magari da seduto, per ridurre il rischio di cadute e non affaticarlo troppo): puoi facilitarlo sistemando in modo ordinato e ben visibile detergenti, creme, rasoi, ausili per la pulizia del cavo orale, se necessario passandoglieli. Le tue istruzioni possono essere un grande aiuto per rassicurarlo e non farlo sentire abbandonato a sé stesso: curati di parlare in modo chiaro, semplice, scandendo bene le parole soprattutto se è già presente un lieve decadimento cognitivo.

Valuta l’eventuale utilità di ausili quali sedia a rotelle, seggiolini da vasca o maniglioni per l’appoggio; strumenti che aumentano decisamente la sicurezza e la familiarità con questi gesti, facilitando il tuo compito di assistenza e la sua confidenza con l’ambiente domestico.

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Incontinenza urinaria e protezione della pelle

Tra i rischi collegati all’incontinenza urinaria, i più insidiosi riguardano la pelle: l’ambiente umido e la presenza di germi possono complicare il benessere dei vostri assistiti e della loro pelle, specialmente se non deambulanti. Scopriamo insieme qualche semplice consiglio per migliorare la loro condizione, e semplificare il tuo lavoro.

Negli anni la pelle va incontro a dei cambiamenti fisiologici che la rendono particolarmente sensibile, delicata e vulnerabile. Le cause sono principalmente tre: minor ricambio delle cellule che compongono lo strato più esterno della pelle, minor grasso sottocutaneo, minor produzione delle sostanze che proteggono la pelle.

Risultato? Pelle poco elastica e più predisposta a infezioni, irritazioni, lesioni e arrossamenti.

Con l’incontinenza urinaria, il rischio aumenta

Predisposizione che aumenta in caso di incontinenza urinaria: l’uso di assorbenti crea un ambiente umido e chiuso, rendendo la pelle più fragile alle pressioni e agli sfregamenti. La presenza continua di urina e feci a causa dell’incontinenza urinaria o fecale accresce l’umidità della pelle e la proliferazione di batteri, rischi che aumentano in caso di concomitante malnutrizione, disabilità motoria o allattamento.

Per un benessere sempre asciutto e pulito

La prima cosa da fare è individuare un giusto ausilio, con il livello di assorbenza adatto alla tipologia di incontinenza del tuo assistito e dotato eventualmente di indicatore esterno di umidità; un prodotto assorbente monouso, pratico e traspirante permette un cambio veloce e riduce l’umidità. Secondo ma non meno importante passo per il mantenimento di una pelle integra e sana è l’igiene quotidiana, da effettuare con regolarità e scrupolosità, preferendo saponi o schiume con proprietà emollienti e pH neutro, capaci di pulire la pelle dell’area interessata senza alterarne la barriera protettiva naturale e il film idrolipidico.

In caso di incontinenza urinaria o fecale è consigliabile usare prodotti emollienti con proprietà idratanti, preferibilmente all’ossido di zinco: hanno il pregio di prevenire lesioni da decubito e arrossamenti della pelle, ricreando sulla cute uno strato idratante e protettivo contro feci ed urine.”

Prendersi cura in maniera corretta della pelle utilizzando i prodotti giusti, specifici e non aggressivi, è sinonimo di benessere fisico e serenità per i vostri assistiti.

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Incontinenza urinaria e ausili assorbenti: un aiuto adatto per una maggiore libertà

Innovazioni in campo medicale, cultura generale sul disturbo, attenzione ai piccoli gesti quotidiani: gestire l’incontinenza urinaria senza perdere la serenità oggi è possibile. Basta seguire alcune buone pratiche e affidarsi a giusti assorbenti.

La scelta di specifici prodotti assorbenti e dei momenti migliori per cambiarli è importante per limitare i fastidi dell’incontinenza urinaria. Le continue perdite urinarie, il risveglio in un letto bagnato e le irritazioni cutanee hanno infatti conseguenze non solo a livello fisico, ma anche emotivo ed economico.

Un assorbente adatto ? Il tuo

Una volta verificata la quantità e frequenza delle perdite, la causa scatenante dell’incontinenza urinaria, la corporatura e lo stile di vita, dovrai scegliere una specifica tipologia fra gli assorbenti.

Oggi sul mercato sono disponibili diversi tipi di ausili assorbenti, studiati appositamente per rispondere alle diverse abitudini personali, ai diversi stili di vita, alle differenti corporature fisiche e soprattutto all’intensità dell’incontinenza urinaria. Una caratteristica importante da considerare è infatti la capacità assorbente del prodotto, al fine di programmare i cambi ad intervalli ottimali per favorire il mantenimento di una pelle asciutta e sana.

Elevata protezione, basso rischio di infezioni

La cute della zona perineale è molto delicata, e la condizione di stress a cui è sottoposta in caso di incontinenza urinaria spesso ne mette a rischio l’integrità: l’ambiente umido provocato da urine e feci risulta estremamente irritante per la pelle, favorendo la macerazione e le infezioni batteriche o micotiche. Scegliere dei giusti assorbenti, traspiranti e con sistema anti odore, aiuta a prevenire arrossamenti e lesioni cutanee preservando la cute dalle infezioni e offrendo un comfort elevato.

Cambia l’assorbente, non le abitudini

Un’altra buona pratica è quella di cambiare gli assorbenti a intervalli adeguati, a seconda della tipologia dell’incontinenza urinaria e delle abitudini quotidiane. I cambi di assorbenti a inizio e fine giornata sono di grande importanza: se il primo permette di vivere una quotidianità senza rinunce, l’ultimo permette un riposo serenoun riposo sereno senza fastidiosi cambi notturni. È importante trovare assorbenti con il grado di assorbenza idoneo per il tuo assistito: non sempre un elevato grado di assorbenza è un rimedio, può essere preferibile utilizzare assorbenti diversi a seconda che sia notte o giorno. Un valido aiuto è l’indicatore di umidità, presente sul lato esterno della maggior parte dei prodotti assorbenti, che permette di capire immediatamente se il momento è quello giusto per il cambio degli assorbenti e che consente così di limitare i cambi non necessari.

Non solo assorbenti

Ci sono anche altri semplici consigli che aiutano la vescica a non essere troppo sollecitata, e la pelle a rimanere sempre in buone condizioni. Ad esempio, un ridotto consumo di frutta, verdura e liquidi dopo le 17 limita al minimo la produzione di urina nelle ore notturne; oppure l’utilizzo di creme e detergenti delicati, di alta qualità, per un’igiene intima scrupolosa che prevenga le infezioni e mantenga un giusto livello di idratazione della pelle.

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Incontinenza urinaria e diario minzionale: un aiuto a portata di penna

L’incontinenza urinaria è un disturbo che può avere mille sfumature di intensità, frequenza, causalità. Tenere sotto controllo tutta questa mole di dati può essere complicato senza un valido aiuto: il diario minzionale ha lo scopo di semplificare la gestione di questi dati, facilitando il medico nella scelta della terapia migliore.

Si chiama “diario minzionale“, ma nei fatti è una tabella immediata e facile da compilare, dove scrivere nel dettaglio la frequenza delle perdite, delle minzioni e le abitudini personali per un periodo prestabilito di tempo (di solito 4 o 5 giorni).

Identikit delle perdite

Le informazioni da raccogliere nel diario minzionale comprendono la quantità giornaliera di liquidi assunti, la frequenza delle minzioni e delle perdite, l’intensità e le ore del giorno o della notte nel quale si presentano, i cambi di assorbente, il numero di stimoli alla minzione e l’eventuale concomitanza con l’assunzione di bevande o medicinali. Più la raccolta di questi dati nel diario minzionale è precisa, più è facile individuare i fattori di incontinenza e trattarli con la terapia adeguata: un’informazione nel diario minzionale apparentemente irrilevante come la tipologia di bibita assunta, ad esempio, si può rivelare decisiva poiché caffeina e succhi di frutta acidi favoriscono l’irritazione vescicale, con possibile manifestazione di perdite.

Dove necessario può rivelarsi utile raccogliere le urine di 24 ore per valutare il bilancio idrico, cioè il rapporto tra i liquidi assunti con l’idratazione o l’alimentazione e quelli eliminati; talvolta è l’unico metodo per scoprire stili di vita dannosi e abitudini magari sottovalutate, ma decisive nella comparsa dell’incontinenza.

Chi lo legge ?

Una volta compilato, il diario minzionale va consegnato allo specialista, generalmente un urologo o uroginecologo che, grazie alle informazioni raccolte, può orientarsi sulla tipologia di incontinenza e sulle possibili cause scatenanti. Questo permette al medico di scegliere gli accertamenti necessari per fare una diagnosi il più corretta possibile e iniziare un percorso terapeutico che può comprendere la modifica dello stile di vita (soprattutto alimentare), la riabilitazione del pavimento pelvico, la terapia farmacologica oppure la chirurgia.

In più, capire attraverso il diario minzionale la periodicità e la consistenza delle perdite è importante per individuare un supporto assorbente adatto alle singole esigenze.

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Incontinenza urinaria e sicurezza del proprio ambiente domestico

È considerato l’ambiente “sicuro” per eccellenza, in realtà è il luogo dove avviene la maggior parte degli infortuni, sia lievi che gravi. E ovviamente il rischio aumenta, se vi abita una persona anziana: ecco qualche accorgimento che rende più sicura la casa del tuo assistito, semplificando il tuo lavoro e preservando la sua indipendenza.

L’invecchiamento fisiologico porta con sé il deterioramento di alcune importanti capacità psicofisiche: calo della vista, equilibrio instabile, patologie del sistema nervoso, malattie a ossa e articolazioni come artrosi e osteoporosi portano una diminuzione della mobilità e il conseguente aumento della possibilità di incidenti domestici, in particolare le cadute.

Per aumentare la sicurezza del tuo assistito basta fare riferimento ad alcuni aspetti, come questa semplice lista di precauzioni che ti consigliamo di prendere in considerazione:

Illuminazione

Assicurati che ogni stanza goda di una buona illuminazione, soprattutto in prossimità di scale e corridoi, sul comodino vicino al letto, per evitare anche un solo passo al buio.

Arredamento

Ogni mobile o componente d’arredo dovrebbe essere poco ingombrante ed avere una base d’appoggio stabile, senza sporgenze.

Pavimenti

È sconsigliato l’utilizzo di cere e di qualsiasi detergente molto scivoloso, soprattutto su parquet e marmo. È bene rimuovere tappeti o zerbini per ridurre il rischio di cadute. Massima attenzione in bagno, dove il pavimento è spesso bagnato: asciuga sempre il pavimento e accertati che vasca o box doccia abbiano un tappetino antiscivolo.

Scale

Non c’è gradino senza corrimano: il primo intervento da eseguire nell’abitazione di una persona anziana è il fissaggio di un corrimano su entrambi i lati di una scala.

Ai fornelli

Prima di tutto, il consiglio è di svolgere sempre un’attenta manutenzione dell’impianto a gas, dotandoti di fornelli con valvola di sicurezza. Controllare sempre, al termine di ogni pasto, che il fuoco e il gas siano ben chiusi. Mai lasciare stracci o presine in prossimità dei fornelli.

Per terra

Inciampare in oggetti mobili, ingombranti o fili tesi è una delle cause più diffuse di caduta: per questo è importante evitare tappeti e prolunghe, facendo attenzione a chiudere sportelli e ante che si potrebbero urtare facilmente.

Incendio

Termocoperte non certificate, stufette a gas e mozziconi di sigaretta sono le tre principali fonti di incendio: attenzione ad acquistare solo prodotti di qualità, e mai addormentarsi con apparecchi o sigarette accese.

Elettricità

Tenere sempre le apparecchiature elettriche lontano dall’acqua, soprattutto in bagno (phon, rasoi, radio). Staccare sempre la corrente per qualunque operazione di manutenzione, anche la più banale, come sostituire una lampadina.

Campanello

Far portare sempre con sé un oggetto rumoroso, meglio se un campanello, da agitare in caso di malore o emergenza.

Ordine

Disporre sempre gli oggetti in modo ordinato, lasciando a portata di mano quelli di uso comune ed evitando di lasciare quelli più pesanti in equilibrio precario.

Inoltre, un altro aspetto da tenere in considerazione nell’assistere una persona affetta da incontinenza, è la facilitazione dell’accesso alla toilette: oltre al supporto che potrete fornire al vostro caro stabilendo ogni quante ore andare al bagno, liberare e privare di ostacoli l’accesso alla toilette sarà molto importante al fine di consentirgli di muoversi quanto più possibile in autonomia.

Applicare queste semplici regole permette al tuo assistito di vivere serenamente la sua casa, conservando un grado di autonomia maggiore senza perdere il buonumore.

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