L’invecchiamento porta con sé importanti cambiamenti come la perdita di massa muscolare, l’aumento di grasso sottocutaneo e possibili danni al sistema nervoso. Si tratta di un processo fisiologico, ma parzialmente controllabile attraverso l’attività fisica quotidiana. Non servono prestazioni al limite e agonismo sfrenato, basta un po’ di attività fisica e pochi esercizi svolti con costanza e attenzione: scopriamoli insieme.

Come ogni cosa in natura, anche il nostro corpo subisce gli effetti del tempo. Ma cos’è che succede di preciso, quali sono i meccanismi che trasformano i nostri gesti da rapidi e precisi a lenti e farraginosi?

Addio agilità

La muscolatura è composta da fibre che, specialmente dopo i 60 anni, si riducono sia di volume che di numero, riducendo la forza e la resistenza allo sforzo. Anche l’innervazione può danneggiarsi negli anni, rendendo non utilizzabili intere aree muscolari; il sistema nervoso infatti, con il passare del tempo, può subire dei danni che vanno ad accumularsi fino alla morte della fibra stessa, che non ho più la capacità di rigenerarsi. Questo determina una riduzione della velocità di esecuzione dei movimenti, una riduzione dei riflessi e un deficit di sensibilità. Minor agilità che coinvolge anche articolazioni ed ossa: patologie molto comuni come l’artrosi e l’osteoporosi possono con il tempo limitare i movimenti, aumentando il rischio di cadute e fratture.

L’artrosi specialmente è caratterizzata da un intenso fastidio all’inizio del movimento, che passa a poco a poco con il prosieguo dell’attività fisica: in questi casi è fondamentale non farsi spaventare dal dolore iniziale, che spesso disincentiva l’esecuzione dell’attività fisica programmata. Nei casi di artrosi localizzata a ginocchia, spalle e schiena è bene scegliere degli sport o attività fisiche che riducano il carico sulle articolazioni, come nuoto e brevi tragitti in bicicletta.

Il movimento vince sempre

L’attività fisica condotta con regolarità, non solo riduce problematiche quali ipertensione e obesità, ma ha anche altri effetti benefici, ad esempio una minore incidenza di depressione e di disturbi del cammino. È sempre preferibile l’attività fisica di tipo aerobico, non impegnativa ma costante (passeggiare, andare in bicicletta, nuotare), meglio se svolta in maniera abituale anche più volte alla settimana.

L’attività fisica, salvo diverso consiglio medico, deve protrarsi per un tempo adeguato (circa 30 minuti), senza necessariamente comportare un affaticamento eccessivo: unendo queste buone pratiche sportive a una dieta bilanciata e senza eccessi, è possibile ottenere un forte miglioramento delle performance cardio-circolatorie e respiratorie, mantenendo un buon grado di tonicità muscolare e di elasticità delle articolazioni.

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