L’incontinenza urinaria affligge oltre 423 milioni di persone in tutto il mondo[1], circa l’8,7% della popolazione mondiale. Quasi la metà delle persone con diagnosi di incontinenza e di età superiore ai 65 anni dipende dalle cure di terzi, a casa o in un centro specializzato.

L’incontinenza urinaria è un sintomo di altre condizioni mediche, molte delle quali fisiche.[2] Sebbene alcuni disturbi neurologici come la demenza possano contribuire, la salute mentale dei pazienti con incontinenza è spesso trascurata.

Offrire sostegno emotivo in caso di incontinenza significa identificare i sintomi di sofferenza psicologica e agire per ridurli laddove possibile. Alleviare i sintomi del disturbo mentale comporta offrire supporto emotivo, ma anche conoscere i prodotti (abiti, lenzuola, assorbenti per l’incontinenza) che aiutano i pazienti a vivere una vita soddisfacente. Continua a leggere per scoprire come prenderti cura della salute mentale dei pazienti con incontinenza.

L’incontinenza può avere un impatto sulla salute mentale?

L’incontinenza urinaria è una diagnosi che cambia la vita perché richiede un adattamento significativo delle proprie abitudini. Questi cambiamenti possono dare luogo a stigma, frustrazione, vergogna, oltre che ansia e depressione. Non tutti i pazienti con vescica iperattiva sono consapevoli dell’effetto di questa diagnosi sulla salute mentale; infatti, oltre la metà dei pazienti con incontinenza non si occupa della propria salute mentale nonostante riscontri sintomi di sofferenza psicologica.[3]

In qualità di partner o caregiver di una persona con incontinenza, presta attenzione ai seguenti sintomi.

1. Minor interesse nei confronti di attività fisica o sport
Chi soffre di vescica iperattiva tende a ridurre la propria attività fisica, soprattutto per timore che altri scoprano la condizione; altri fattori includono la preoccupazione circa eventuali perdite e la necessità di trovare un bagno[4]. Uno stile di vita sedentario può condurre a obesità e diabete di tipo II, soprattutto negli anziani. Inoltre, rinunciare ad attività fisica o sport che si praticano per hobby può contribuire allo stress psicologico in pazienti un tempo molto attivi.

2. Riduzione dell’assunzione di alimenti o bevande
Nel tentativo di rendere le perdite urinarie meno evidenti o più gestibili, chi soffre di vescica iperattiva potrebbe diminuire la quantità di alimenti e bevande che ingerisce[5]. Tuttavia, un minor apporto di fluidi può causare stitichezza e infezioni alle vie urinarie.

3. Minor interesse nei confronti delle attività sociali
La possibilità di perdite e relativi odori porta molti pazienti incontinenti e i loro caregiver a restare a casa[6]. Anche il viaggio è un fattore di preoccupazione a causa dell’incertezza circa la disponibilità di bagni a destinazione o sui mezzi di trasporto[7]. Una minor interazione sociale può contribuire a sintomi di ansia e depressione da entrambe le parti.

4. Maggior irritabilità e rabbia
I pazienti incontinenti potrebbero diventare irritabili e arrabbiati perché non si sentono in grado di gestire la propria condizione, o a causa dell’impatto dell’incontinenza sulle proprie vite[8]. La rabbia può derivare da mancanza di sonno, mancanza di interazione sociale o sentimenti di vergogna.

Questi sono i quattro segnali più evidenti di stress emotivo nei pazienti incontinenti; tuttavia, le implicazioni psicologiche possono assumere diverse forme. Se osservi comportamenti disadattivi o fuori dalla norma, consulta un professionista.

In che modo i caregiver possono occuparsi della salute mentale di chi soffre di incontinenza

In qualità di caregiver, la salute mentale dei pazienti conta tanto quanto quella fisica. Ecco come supportare il benessere emotivo dei pazienti.

1. Invitali a partecipare a un’attività fisica lieve o moderata per almeno un’ora al giorno, come andare al parco, a fare la spesa oppure in palestra. Anche semplici passeggiate ed esercizi per il pavimento pelvico possono aiutare a restare in forma e tenere allenata la vescica.

2. Incoraggiali ad assumere liquidi a sufficienza. La dose consigliata è 1,5-2 litri al giorno[9].

3. Ricorda loro l’importanza di restare in contatto con amici e persone care. Aiutali a organizzare piccoli incontri, oltre a partecipare a eventi di loro interesse.

4. Chiedi loro se sono frustrati o arrabbiati, soprattutto in seguito a una nuova diagnosi. Resta a disposizione per aiutarli ad adattarsi a una vita con l’incontinenza. È importante che i pazienti si sentano rilassati, in modo che non associno ansia e frustrazione al dolore; ciò contribuirà a migliorare loro salute mentale e ti darà l’opportunità di assistere il paziente al meglio.

Altro supporto per pazienti con incontinenza

Una diagnosi di incontinenza richiede degli adattamenti, che però non devono essere difficili. Un coprimaterasso impermeabile e vestiti facili da togliere sono soluzioni abbordabili per evitare perdite indesiderate e rendere meno urgenti le visite al bagno; ciò può portare a un sonno con meno interruzioni e a una minor sensazione di ansia nelle situazioni sociali.

Anche la scelta di assorbenti per l’incontinenza è importante. Confezione discreta, controllo degli odori e design compatto rendono più semplice la gestione dell’incontinenza, a casa o in pubblico. Gli assorbenti per l’incontinenza Serenity soddisfano questi criteri. Disponibili in molte taglie e livelli di assorbenza, consentono a tutte le persone affette da incontinenza di gestire la propria condizione in modo discreto.


Fonti

[1] I. Milsom, Gothenburg Continence Research Center. “How big is the problem? Incontinence in numbers.”[2] Ibid.[3] Ibid.[4] A.J. Sinclair, I. N. Ramsay. “The psychosocial impact of urinary incontinence in women”[5] The Continence Foundation of Australia. “Understanding the psychological impact of incontinence.”[6] Ibid.[7] A.J. Sinclair, I.N. Ramsay. “The psychosocial impact of urinary incontinence in women.”[8] The Continence Foundation of Australia. “Understanding the psychological impact of incontinence.”[9] The Continence Foundation of Australia. “Caring for someone with incontinence.”

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