Il dato è di quelli facili da prevedere: il rischio di incontinenza urinaria e fecale aumenta negli anziani, con l’avanzare degli anni. Quali sono i meccanismi, le conseguenze e le migliori contromisure da prendere per gli anziani?
Come ogni parte del nostro corpo, anche l’apparato urinario subisce gli effetti del tempo: succede così che l’incontinenza (sia urinaria che fecale), aumenti di molto la sua incidenza tra gli anziani con più di 65 anni.
Incontinenza urinaria: qualche dato
Tra il sesso maschile, la diffusione dell’incontinenza urinaria è direttamente proporzionale all’insorgenza di patologie prostatiche, come nel caso dell’ipertrofia prostatica benigna e del meno frequente tumore: in generale possiamo sostenere che, negli anziani, si tratta prevalentemente di incontinenza da urgenza e da rigurgito. Diverso il discorso per le donne che soffrono di incontinenza urinaria: la forte predominanza di incontinenza funzionale (causata dalla disabilità) e da sforzo (legata a una lassità dei muscoli del pavimento pelvico) fa capire come questa patologia sia meno legata agli effetti della senilità, e più a questioni fisiologiche.
In generale, nel complesso il problema dell’incontinenza urinaria è diffuso nei soggetti anziani con età superiore ai 65 anni; percentuale che aumenta tra i pazienti anziani ricoverati in ospedale o in Casa di Riposo, soprattutto se associata a demenza, incontinenza fecale e disabilità.
Incontinenza fecale: qualche dato
Quando si parla di incontinenza fecale, una delle forme più diffusa nella popolazione anziana è indipendente dal sesso: è l’incontinenza da sovrafflusso, ovvero la perdita di feci secondaria a un eccessivo accumulo intestinale. La causa principale dell’incontinenza? Stitichezza cronica, disturbo comune per molti anziani.
La terapia migliore parte dalla comprensione
Molti anziani non trovano il coraggio di parlare del problema dell’incontinenza urinaria né al proprio medico, né alla sua famiglia. Con ripercussioni decisamente negative sulla qualità della sua vita: gli anziani, già gravati da una spesa notevole, devono subire il peso psicologico di una condizione che vedono come invalidante, imbarazzante, dura da affrontare perché ne condiziona ogni ambito della vita sociale (la paura di bagnarsi, le limitazioni dei movimenti, il disagio legato all’odore e alla sensazione di scarsa igiene).
Invogliateli a parlarne senza tabù, cercando di mostrarvi comprensivi e sdrammatizzando il problema dell’incontinenza urinaria quando potete: per guarire la solitudine e l’isolamento non servono farmaci, spesso basta una parola buona.