Da urgenza, da sforzo, mista. Da rigurgito, post-minzionale, continua. E ancora l’enuresi, in tutte le sue forme: dietro all’incontinenza maschile c’è un mondo di cause da approfondire e interpretare. Per intraprendere la giusta terapia, e tornare a sorridere.

Nell’uomo esistono varie forme di incontinenza urinaria, caratterizzate da sintomi e cause molto diverse tra loro. Alcune cause dell’incontinenza maschile? Età avanzata, patologie della prostata, infezioni delle vie urinarie, disabilità fisica, depressione, demenze, traumi spinali, stitichezza, diabete, apnee notturne, particolari anomalie congenite, patologie neurologiche come l’ictus.

I fattori scatenanti sono tanti, così come le tipologie e le cause di incontinenza maschile: impariamo a conoscerli.

Incontinenza da urgenza

Per incontinenza maschile da urgenza s’intende la perdita di urina secondaria a uno stimolo improvviso, molto forte, non rimandabile che non permette a chi ne è affetto di raggiungere il bagno. Non è ancora stata identificata una causa univoca, anche se la maggiore indiziata è l’iperattività del destrusore: si tratta di un’anomalia che provoca la frequente contrazione del muscolo che avvolge la vescica (il destrusore appunto), obbligandola a un continuo svuotamento. Tale iperattività può essere indotta sia da patologie neurologiche, sia da disfunzioni muscolari.

Incontinenza da sforzo

Nell’incontinenza maschile da sforzo, invece, la perdita più o meno abbondante di urina è scatenata da uno sforzo fisico che determina un aumento della pressione intra-addominale. Sforzo assolutamente comune e di poco conto: basta uno starnuto, una risata, il sollevamento di un peso. È la forma più comune nel genere maschile e le sue cause possono essere un deficit dello sfintere uretrale dovuto a traumi del bacino, patologie neurologiche o interventi di chirurgia prostatica (in particolare la TURP e la prostatectomia radicale).

Le atre tipologie

La coesistenza di entrambe le cause di incontinenza maschile precedenti determina un quadro di incontinenza definita come mista.

Si parla di incontinenza maschile da rigurgito quando la vescica non si riesce a svuotare completamente in modo volontario e, in tale situazione, il residuo di urina va ad accumularsi nel tempo fino a una volume massimo che è una delle cause delle perdite involontarie.

Meno frequenti sono altri tre tipi di incontinenza maschile: continua, post-minzionale, enuresi notturna. La prima è caratterizzata da una perdita lieve ma continua di urina goccia dopo goccia, mentre la seconda si verifica soprattutto come conseguenza di patologie prostatiche e si riconosce per la perdita di urina subito dopo la minzione.

Diverso il discorso dell’enuresi notturna, tipica dei maschi in età pediatrica e spesso dovuta o all’alterazione dei livelli ormonali, o ad un ritardo della maturazione vescicale (in particolar modo del suo sfintere).

L’enuresi può anche essere legata a fattori ambientali e psicologici: il caso più tipico è quello di bambini che, nonostante l’avvenuta maturazione vescicale, riprendono a fare la pipì a letto dopo una forte situazione di stress (la nascita di un fratellino, l’inizio della scuola o tensioni in famiglia).

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