L’anatomia femminile è un modello di bellezza ed efficienza inarrivabile, ma non sempre perfetto: talvolta rende la donna più esposta dell’uomo ad attacchi esterni, specialmente nell’apparato genitale e urinario dove vagina e uretra sono così vicine. Ecco perché è utile sapere qualcosa in più sulle infezioni urinarie femminili.
Le infezioni urinarie sono tra le principali cause della comparsa di incontinenza o bruciore: sapere come le infezioni urinarie si manifestano, a cosa sono dovute e come combatterle in modo efficace è fondamentale per affrontarle con serenità ed evitare complicazioni.
Più donne che uomini
La maggiore predisposizione femminile ad accusare perdite di urina non si può imputare solo alla debolezza dello “sfintere striato”, unico muscolo responsabile del meccanismo di controllo della minzione nella donna; la vicinanza tra la vagina e lo sbocco dell’uretra, unita alla lunghezza ridotta di quest’ultima, favoriscono la migrazione di batteri nelle vie urinarie e quindi lo sviluppo di infezioni urinarie.
Anche le adolescenti soffrono di infezioni urinarie; la percentuale cresce fino ad arrivare alla terza età, dove le differenze tra i due sessi scompaiono a causa delle frequenti problematiche maschili legate a patologie prostatiche.
C’è invezione e invezione
Si possono distinguere tre tipologie di infezione urinarie, che variano per frequenza e gravità. Una delle più diffuse e meno gravi è l’uretrite, infiammazione che riguarda l’ultimo tratto delle vie urinarie. Nel caso i batteri risalgano fino alla vescica, è possibile che scatenino una cistite: può essere collegata a manovre mediche invasive (ad esempio il posizionamento di un catetere), a un periodo di stress o ad un recente rapporto sessuale. Le infezioni urinarie più gravi però si manifestano quando i batteri migrano fino a raggiungere i reni: la pielonefrite necessita una terapia mirata e immediata, al contrario di uretrite e cistite che possono svanire da sole o in seguito a cure antibiotiche.
Sento un bruciore .. anzi no
Non tutte le infezioni urinarie presentano sintomi evidenti. Mentre il bruciore durante la minzione, la difficoltà ad urinare, le tracce di sangue nell’urina, l’odore forte della stessa e l’incontinenza sono segnali inequivocabili di una possibile infezione in atto, quelle asintomatiche vengono scoperte spesso per caso, e necessitano di qualche semplice attenzione che ne agevoli la scomparsa (un’adeguata idratazione, l’uso di disinfettanti urinari specifici, alimenti che acidificano il pH delle urine come il succo di mirtillo).
Il passo successivo è la terapia antibiotica, accompagnata da esami più approfonditi in caso di infezioni urinarie ripetute e in presenza di una gravidanza. In questo caso è la parola del medico che fa fede: con le giuste domande, l’esame delle urine e l’urocultura (un esame che richiede di disporre di un campione di urina raccolto in un contenitore sterile) avrà gli strumenti necessari per curare la patologia con successo o, in caso di infezioni urinarie particolarmente gravi o frequenti, invitare a consultare uno specialista.